Operatività di scalo:
Nel 1995 il Catullo consolida i buoni risultati ottenuti nel 1994 quando, per la prima volta nella sua storia, supera il milione di passeggeri. Si passa, infatti, dai 956.025 passeggeri del 1993 al 1.199.718 del 1994 ed infine al 1.278.071 del 1995, quasi equamente divisi tra linea e charter.
E’ soprattutto il traffico charter che permette al Catullo di porsi in evidenza a livello nazionale. Con 566.315 passeggeri, infatti, Verona si colloca al terzo posto in Italia dopo Milano e Roma ed è l’unico scalo italiano, unitamente ai due suddetti, a offrire voli charter transoceanici, in particolare verso i Caraibi.
Nei voli di linea la crescita è inferiore rispetto alle attese. Nel 1995 vengono cancellati il volo per Milano Linate, il volo per Stoccolma ed uno dei due voli giornalieri per Parigi. L’atteso sviluppo dell’attività di Meridiana non avviene in quanto la compagnia sarda, in aperta concorrenza con Alitalia, decide di concentrare la sua espansione negli aeroporti toccati dalla compagnia di bandiera, rinunciando ad aumentare il traffico dagli aeroporti, come il Catullo, dove in pratica vive senza concorrenza.
La politica di concentrazione dei voli in pochi e selezionati aeroporti, frutto della politica aziendale di quell’epoca, porterà nell’anno successivo alla chiusura dei voli di Air France per Parigi (load factor ritenuto non sufficiente) e di Lufthansa per Francoforte (carenza di slot). Anche Meridiana, nei primi mesi del 1996, provvederà alla cancellazione dei voli per Madrid e Barcellona operati via Bologna, con Air Dolomiti che subentrerà con un giornaliero verso la città catalana.
Rimangono in attività i nuovi voli per Monaco di Air Dolomiti (con eventuale prosecuzione per Francoforte) e di Air Littoral per Parigi, con servizio bigiornaliero.
La rigidità in tema di accordi bilaterali impedisce l’apertura di rotte verso l’Est Europa, nonostante una forte richiesta soprattutto dal mondo imprenditoriale.
Dal punto di vista tecnico c’è da rilevare che, a partire dall’agosto 1995, avviene il definitivo passaggio dell’aeroporto alla II categoria ILS
Il 1995 è anche l’anno di avvio della pubblicazione della rivista “Catullo News” e dell’avvio di alcune iniziative promozionali destinate allo sviluppo del turismo sul territorio di competenza dell’Aeroporto di Verona.
Il 13 dicembre 1995 avveniva il più grave incidente aereo della storia dell’Aeroporto di Verona, con lo schianto dopo il decollo di un Antonov 24 della Banat Air diretto a Timisoara e la morte di tutti gli occupanti, 41 passeggeri ed otto membri dell’equipaggio (vedi approfondimento a fine pagina).
Dati aziendali:
173 dipendenti, di cui 31 a tempo determinato. Fatturato totale pari a circa 39 miliardi di lire, con utile lordo di 10,7 miliardi e netto di 4,4 miliardi di lire.
Infrastrutture
Deliberato il raddoppio del parcheggio auto, che passerà da 1.200 a 2.400 posti, con gestione diretta da parte dell’Aeroporto. Acquisto di terreni non demaniali per una spesa di circa sette miliardi di lire. Approvato il masterplan che prevede una spesa di 278 miliardi dal 1995 al 2010, con obiettivo il raggiungimento dei 3.5 milioni di passeggeri. Appaltato l’ampliamento dell’aerostazione, con una spesa prevista di 14 miliardi di lire.
Scenario nazionale ed internazionale
Sullo scenario nazionale da ricordare la nascita della compagnia Air One e i mutamenti derivanti dall’entrata in vigore della Legge 351 del 3.8.95, di fatto, liberalizza alcune norme in tema di concessioni aeroportuali e di gestione finanziaria, nonché l’abrogazione delle norme che prescrivono la partecipazione maggioritaria degli Enti Pubblici e Locali nel capitale delle società di gestione.
Approfondimenti
L'incidente del Banat Air
La scheda dell’incidente su Wikipedia