Controllando sul nostro Forum gli argomenti che ho postato fino a pochi giorni fa, mi sono accorto di non aver descritto uno dei viaggi piu' difficili che ho fatto nella mia "carriera" di fotografo d'aviazione. Difficile non dal punto di vista dei mezzi di trasporto, delle autorizzazioni e della logistica, ma delle sensazioni che ho provato rimanendo qualche giorno in visita alla Forza Aerea della Bosnia Herzegovina, una nazione, una popolazione unita forzatamente dall'ONU dopo la guerra nella ex Jugoslavia, ma ancora lontana dall'unita' vera e propria, divisa ancora da odi razziali e religiosi, dove le comunita' ortodosse e quelle mussulmane sono lontane mille anni luce da una pacifica coabitazione.
Tutti noi sappiamo cosa e' successo anni or sono in Bosnia: Sarayevo la dice tutta ; una citta' che ho percorso in lungo e in largo con i miei accompagnatori e che porta ancora oggi i segni della bestialita' umana, i segni di quella guerra e di quell'assedio. Molti palazzi portano ancora i buchi ormai rappezzati alla bellemeglio delle cannonate e delle scheggie delle bombe. Non parliamo poi delle stragi di donne, uomini, bambini che sono ancora visibili nelle stele mussulmane nei grandi cimiteri che costeggiano ancora oggi le strade e mai piu' rimossi. Sono tutte bianche come fantasmi e fermandosi un attimo per osservare cio' che altri "uomini" hanno fatto, il silenzio da fastidio, ed un brivido assale il corpo costringendoti a ripartire Poi ritorno alla realta' dove ancora dopo tanti anni quando entro nel territorio Serbo-Bosniaco e' come entrare in un'altra nazione che vuole mantenere ben divisa la sua realta' e nazionalita' e grandi cartelli bilingue ti danno il benvenuto nella Repubblica Srpska di Bosnia come se quel territorio non fosse la Bosnia Herzegovina!!!!!!!!!!!!!!! Una tristezza enorme......
.Continuare a parlare di cio' che ho visto anche fra gli stessi militari Serbo-Bosniaci e Bosniaci mussulmani e di questa nazione non basterebbe una giornata e molte pagine scritte: basta dire che due ufficiali mussulmani non potevano o non volevano andare nelle basi nella Repubblica Srpska di Bosnia perche' alcuni ufficiali di quella base avevano combattuto contro di loro durante la guerra!!!!!!!!!!! Questo dice tutto.....
Ritorno all'argomento:
Nel processo di unificazione iniziato nel 2003 il Parlamento ha stabilito un programma di accorpamento dei due distinti eserciti portando due anni dopo alla creazione dell’attuale Forza militare della Bosnia ed Herzegovina, la Oružane Snage Bosne i Hercegovine (OSBiH), che dipende dal Ministero della Difesa e il cui Comandante supremo è il Presidente della Repubblica. Un esercito di professionisti costituito da circa 16.000 uomini e donne, tra riserve e dipendenti civili i cui compiti, oltre alla difesa della nazione, concorrono, in caso di calamità naturali, nell’aiuto delle popolazioni, come forza di pronto intervento in azioni antincendio, soccorso e recupero e di evacuazione sanitaria.
Di questo apparato militare fa parte la Zraènih Snaga i Protivzraène Odbrane (OSBiH ZSiPZO) ovvero la Forza aerea e la Difesa anti-aerea, unificata nel 2007 a livello di Brigata e con Quartier generale a Banja Luka, nella Republika Srpska.
Tra i diversi siti aeroportuali presenti sul territorio la Brigata Aerea ha attivato la Base aerea di Mahovljani a Banja Luka e la Base elicotteri di Rajlovac a Sarajevo, mentre dal mese di maggio del 2011 l’altra Base elicotteri quella di Zaluzani a Banja Luka è stata definitivamente chiusa ed i mezzi trasferiti a Mahovljani. Qui, oltre agli elicotteri provenienti da Zaluzani, si trovano ancora un J 22 Orao, un N 62 Super Galeb, tre J 21 e un NJ 21 Jastreb, rimanenza di quella ventina di aerei presi in carico dalla 238. lbae (squadriglia caccia-bombardieri) “Risovi Vrbasa” Linci del Vrbas (fiume che attraversa Banja Luka) e dalla 249. lbae “Kobre” Cobra, che nel corso degli anni sono stati per lo più ceduti alla Forza Aerea della Serbia. Pur mantenuti in efficienza, questi pochi esemplari non hanno attività di volo e sicuramente a breve verranno radiati: l’Orao, in particolare, sembra destinato al museo della BiH anche se pare che ancora non sia stata presa una decisione in merito.
Attualmente quindi la linea di volo operativa è basata esclusivamente su elicotteri, assegnati alla 1. Squadriglia di Mahovljani ed alla 2. Squadriglia di Rajlovac, quasi tutti ereditati dalle due forze aeree che hanno concorso a creare la ZSiPZO. Una decina sono gli esemplari di Gazela che costituiscono l’ossatura della prima squadriglia, nelle versioni da osservazione ed addestramento HO-42, HI-42 e HN-45 GAMA (GAzela-MAljutka), la versione armata con missili anticarro AT-3 Sagger, a cui si aggiungono due Mil Mi 8T che svolgono un importante ruolo nel trasporto di materiali e truppe e nella lotta agli incendi boschivi.
A Rajlovac, eliporto presso Sarajevo, trova collocazione invece la 2. Squadriglia elicotteri dotata di cinque tra Mil Mi 8MTV-1 e Mil Mi 17 e di oltre una dozzina di UH 1H, donati dal Governo degli Stati Uniti per finalità di trasporto, SAR, Medevac e Casevac, oltre ad un Mil Mi 34 da tempo non più operativo.
L’adesione alla NATO presuppone che la BiH completi un ampio sforzo di modernizzazione di tutte le sue Forze Armate, un loro aggiornamento organizzativo e operativo e ricerchi adeguate coperture
finanziarie. Dalla totale dismissione degli aerei da combattimento verrà favorita la linea di volo degli elicotteri che però dovrà trovare una migliore razionalizzazione per gli ancora alti costi
di gestione e degli interventi tecnici di manutenzione e revisione; resta infine, seppure ancora allo studio, l’ipotesi di acquisire un moderno velivolo da trasporto della classe CN
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