Il mese di settembre 2024 si è chiuso per l'Aeroporto di Verona con una sostanziale conferma dei dati del 2018 e 2019, mentre rispetto allo scorso si registra un aumento del 9% grazie al buon dato dei collegamenti internazionali in ambito Unione Europea.
Prosegue invece il tendenziale calo del numero dei movimenti, ancora lontani dalle medie sviluppatesi dal 2000 fino al 2019.. Si nota comunque una ripresa graduale dai minimi del 2022.
L'andamento delle due precedenti serie di dati ha prodotto un notevole innalzamento del numero medio di passeggeri trasportati per ogni singolo volo e il corrente anno dovrebbe chiudersi con un ulteriore record.
I progressivi a fine settembre evidenziano un allineamento quasi perfetto tra i dati del 2024 e quelli del 2019, anni distanziati solamente da circa 7.000 passeggeri. E' probabile che quindi il 2024 si chiuda tra i 3,6 e i 3,7mln di passeggeri visto anche il programma dei voli dell'inverno che rispecchia, nei numeri, quello dell'anno scorso.
L'analisi per mercato conferma il buon incremento dei passeggeri nei collegamenti internazionali entro l'Unione Europea che crescono in settembre di oltre il 42% rispetto all'anno scorso e che vanno a controbilanciare un significativo calo del traffico nazionale.
Su base annua l'incremento del traffico internazionale è pari a il 13% (212mila passeggeri in più), quasi tutti localizzati nei collegamenti verso l'Unione Europea (+209mila), mentre l'Extra UE è sostanzialmente sui livelli dell'anno scorso.
A livello nazionale è ormai evidente la "fuga" degli aeroporti principali, diciamo i primi dieci, rispetto a quelli regionali, con percentuali di aumento dei passeggeri che sono quasi sempre in doppia cifra. Dal quindicesimo posto in giù si notano invece ripetuti numeri rossi tranne qualche isolata eccezione, come ad esempio Trieste che sta investendo parecchio in nuovi collegamenti ed è diventata recentemente base Ryanair.
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