Dopo i record assoluti registrati negli scorsi mesi di aprile, maggio e giugno si assiste per Verona a un leggero arretramento dei dati di traffico per il mese di luglio. Pur risultando migliore di circa il 2,4% rispetto al 2023, il dato è infatti inferiore a quello fatto registrare nel 2019, ultimo anno prima della pandemia.
Il rallentamento è visibile nel confronto con la media nazionale che segna un miglioramento rispetto all'anno scorso di oltre il 10%, con Verona in ritardo di circa 8 punti percentuali. Si conferma la tendenza da parte degli scali più importanti a segnare gli aumenti percentuali maggiori a discapito degli scali minori. AlcunI valori anomali percentuali delle tabelle sono influenzati da fattori temporanei come chiusure degli scali o interruzioni del servizio per cause esterne.
Se il ritardo del luglio 2024 rispetto al 2019 è valutabile in poche centinaia di passeggeri, ben diverso è invece il discorso per quanto riguarda i movimenti degli aeromobili, sotto di circa 600 unità. E' come se Verona avesse perso mediamente 10 voli giornalieri.
Il divario del numero dei movimenti rispetto al 2019 va aumentando di mese in mese e sta tornando ai dati dei mesi invernali, quando la perdita di movimenti risultava vicina al 20%. Anche nei confronti del 2023 la percentuale di crescita si sta attenuando mese dopo mese, è si è passati da un +14% nel mese di maggio al +2,3% di luglio.
Rispetto ai mesi precedenti le previsioni del dato di traffico a fine anno si stanno assestando a una conferma del dato del 2019, mentre qualche mese fa si calcolava che si potessero raggiungere i 3,8mln di passeggeri. Anche il previsto incremento dell'8% rispetto al 2023 sembra ridursi verso un più probabile 6%.
I dati progressivi del periodo gennaio-luglio confermano il ritardo di crescita di Verona rispetto al resto del sistema. Anche in questo caso è interessante notare che gli aumenti a doppia cifra sono più numerosi nei primi otto aeroporti per numero di passeggeri rispetto ai restanti diciassette.
Le motivazioni della mancata crescita di Verona risiedono essenzialmente nel mancato o imperfetto sviluppo del mercato internazionale (vedi a esempio la chiusura temporanea estiva di diverse rotte internazionali di Volotea) e una saturazione del mercato nazionale che stenta a trovare ambiti di sviluppo. Inoltre manca ancora un collegamento fondamentale con Roma, indispensabile per poter usufruire della rete internazionale di ITA in costante crescita e dare agli utenti veronesi una alternativa ai cari collegamenti promossi da Lufthansa e Air France.
Come visibile dall'ultimo grafico, solo un forte sviluppo in ambito internazionale può permettere un ulteriore incremento di traffico, e questo può avvenire solo con l'apertura di una base da parte di una delle tre più importanti low cost europee. Altrimenti anche il traffico internazionale in uscita è destinato inesorabilmente a essere "rubato" da aeroporti più dinamici (Bergamo e Bologna) che si stanno strutturando per allargare notevolmente il loro bacino di utenza con investimenti strutturali e in servizi.
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