Sono 186.325 i passeggeri transitati dall'aeroporto di Verona nel mese di febbraio 2024, con un incremento di circa il 7% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Tenendo presente che quest'anno febbraio ha 29 giorni e che questo influisce per un 3,5% nel dato globale, possiamo affermare che il reale miglioramento rispetto all'anno scorso si attesta su un 3-4%.
Si tratta di un dato leggermente migliore di quello di gennaio, quando l'incremento rispetto al 2023 si era fermato al 2,67%, ma siamo ancora sotto di un 2% rispetto al 2019 (5,5% con la rettifica dei 29 giorni) e, soprattutto, ancora sotto diverse annate precedenti compresa quella del 2012 quando fu toccato il record di oltre 200mila passeggeri.
Il dato moderatamente deludente del mese di febbraio si manifesta ancora di più se si prendono in considerazione i movimenti che, al netto della rettifica, sarebbe negativo di circa l'1% rispetto al 2023 e di oltre il 20% rispetto al 2019.
Lontanissimi, invece, i risultati compresi negli anni che vanno dal 2000 al 2012, quando i movimenti furono sempre superiori ai 2000 mensili, ma in questo caso si tratta veramente di un'altra era.
Desta un po' di sorpresa, invece, il dato dei passeggeri trasportati per ogni singolo movimento che, rispetto a gennaio, fa un balzo in avanti fino a raggiungere un nuovo record con un incremento, rispetto all'anno scorso, di sei passeggeri per movimento pari a circa il 5%.
Ciò è dipeso probabilmente dall'utilizzo di alcuni aeromobili molto capienti, tipo L'A330 di Aer Lingus o il 757 di Icelandair, o i diversi voli effettuati da Neos con il 787.
Il dato analitico per mercato evidenzia il buon risultato del comparto internazionale che evidenzia un progresso di passeggeri del 17,65% (rettificato +14%) e dei movimenti di un 4,63% (rettificato +1%), mentre cala il settore nazionale con un decremento di oltre il 10% nei passeggeri e del 4% rettificato dei movimenti.
La mancanza del traffico dalla Russia è stato quindi ampiamente compensato da quello in arrivo dalle Isole Britanniche e in particolare modo dall'Irlanda che ha visto un notevole incremento di voli.
Per semplice curiosità vi forniamo questa tabella dove sono riassunti i dati a livello nazionale del numero dei passeggeri medi per movimento, dalla quale si apprende che gli aeroporti ad altissima vocazione low cost (leggi Bergamo, Treviso e Ciampino, ad esempio) sono anche quelli dove si registra il più alto numero di passeggeri medi per movimento.
I dati progressivi al 29 febbraio per Verona sono i seguenti:
A livello nazionale il traffico nel mese di febbraio è cresciuto del 14,4% (rettificato 11%) rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, con un incremento più marcato nel settore internazionale. Sono pochi gli scali con segni negativi consistenti, tutti comunque entro il 10% (Trapani sconta alcuni giorni di chiusura per lavori di manutenzione).
Per alcuni aeroporti invece la crescita è ampia e, in diversi casi, supera il 20%. Per quanto riguarda Verona la crescita è la metà di quella media nazionale, e si muovono lentamente anche gli altri aeroporti della galassia SAVE con Venezia che sale del 6,7% e Treviso vicino allo zero.
Il ritardo di Verona, Venezia e Treviso è ancora più visibile se si prendono in considerazione i dati dei movimenti dove, a fronte di una media nazionale del 10%, Venezia cresce del l'8%, Verona del 3% e Treviso è in negativo.
Concludiamo con il dato nazionale progressivo a fine febbraio, dove le tendenze del mese appena passato sono confermate e ampliate.
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