Inizia con il freno a mano tirato la stagione 2024 dell'Aeroporto di Verona, che registra un leggero incremento sia di passeggeri che movimenti rispetto all'anno scorso, ma con numeri ancora lontani di quelli registrati nel biennio pre pandemico.
Nel mese di gennaio, infatti, sono transitati dal Catullo poco meno di 190mila passeggeri, con un incremento di 5.000 unità rispetto allo stesso mese dell'anno scorso e quindi con una variazione positiva del 2,7%.
Si tratta solamente dell'ottavo gennaio più trafficato degli ultimi 25 anni del Catullo, con un dato piuttosto lontano dal massimo storico del 2011 (233mila, -19%) ma anche da quanto registrato nel 2019 (207mila, - 8,5%) e nel 2020 (205mila, - 8%).
Sul mancato recupero rispetto al biennio 2019/2020 pesa soprattutto lo stop imposto al traffico dalla Russia, sia di linea che charter, che in gennaio movimentava diverse migliaia di passeggeri.
Il mancato recupero viene evidenziato anche nel quadro statistico del numero dei movimenti, con una dato puntuale che è pari a circa la metà rispetto al massimo storico, facente parte però di una diversa...era, ma comunque inferiore del 20% rispetto ai dati del biennio pre pandemico.
Il dato dei passeggeri medi per movimento, a livello globale, non evidenzia particolari variazioni.
Qualche spunto in più emerge nel dato analitico, che evidenzia un calo del traffico nazionale che, pur con un aumento dei movimenti, registra una contrazione dei passeggeri. Diverso il discorso del traffico extra UE che, a fronte di un calo dell'8% dei movimenti, si registra una sostanziale conferma del numero dei passeggeri grazie all'utilizzo di aeromobili più capienti come è capitato con Icelandair e Aer Lingus.
A livello nazionale si è verificata una crescita dei passeggeri di circa il 9%, con in evidenza gli aeroporti milanesi, Roma Fiumicino e alcuni aeroporti minori. Verona si piazza a metà classifica con una crescita comunque inferiore alla media nazionale.
Per quanto riguarda i movimenti si registra un aumento a livello nazionale del 7.5% con percentuali a due cifre per diversi aeroporti come Roma Fiumicino, Catania, Cagliari e Palermo. Impressionanti i dati di Bergamo che, dopo gli straordinari record del 2023, appare ancora in crescita.
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