Il mercato con il Regno Unito è. da sempre, uno dei punti di forza dell'Aeroporto di Verona ed è l'unico che, a oggi, appare in salute tanto da recuperare completamente, almeno sulla componente "linea", il distacco dai dati del 2019 dopo tre anni di magra a seguito della pandemia.
A trascinare il recupero è quindi principalmente il traffico di linea, mentre il charter non sembra più in grado di generale i flussi storici attivi fino al 2018. Attori del recupero sono sicuramente Jet2 e Ryanair; la prima continua con la sua politica di apertura di rotte, anche se stagionali, e all'allungamento della stagione da settembre a ottobre. La seconda, al netto di alcune cancellazioni di rotte, incrementa leggermente le frequenze.
Le altre compagnie attive sulle rotte per il Regno Unito, invece, riducono o cancellano. British non appare più in grado di garantire il bigiornaliero storico estivo su Gatwick, mentre Wizzair e Easyjet tendono a disimpegnarsi e a oggi rimane attiva solo la redditizia Verona-Gatwick di Easyjet.
Qui di seguito il riassunto della storia dei collegamenti dal 2018 a oggi.
Per l'estate del 2024 ci si attende, quindi, un record di rotte attive (15) mentre le frequenze settimanali sono minori di quelle (programmate) del 2020 soprattutto a causa del passaggio di British Airways dal bigiornaliero a giornaliero, con una perdita di sette frequenze. Da segnalare la nona rotta di Jet2 che con Glasgow ormai collega Verona a tutte le sue basi britanniche a eccezione di Liverpool, lanciata però quest'anno.
I dati di settembre 2023 sui servizi di linea vedono un leggero ritardo rispetto al 2019, in gran parte causati dalla riduzione di British Airways, che si può stimare in circa 9.000 passeggeri . Il calo di Gatwick è parzialmente compensato dai sensibili aumenti del traffico verso Stansted, Birmingham, Manchester e Newcastle.
Il dato generale da gennaio a settembre evidenzia un sostanziale pareggio rispetto ai massimi del 2019 e conferma il buon dato degli aeroporti serviti soprattutto da Jet2 a discapito dell'evidente calo del traffico su Gatwick. L'allungamento della stagione di Jet2 da settembre a ottobre, programmato per alcune rotte, dovrebbe compensare almeno in parte il danno causato dalla riduzione di British Airways.
Diverso il discorso del charter, altro cavallo di battaglia storico del Catullo, che appare in deciso calo in controtendenza rispetto ad altri mercati, come quello spagnolo, greco e turco, che invece mostrano dati impressionanti. Nel mese di settembre, infatti, a fronte di circa 34mila passeggeri charter imbarcati per destinazioni italiane (dei quali circa 9mila su Verona), si sono registrati 469mila passeggeri per la Spagna, 316mila per la Grecia e 171mila per la Turchia. Altro che "Open to Meraviglia"....
E i dati sono in continuo calo.
I dati complessivi, che uniscono le rotte schedulate con quelle charter, confermano i dati di settembre. Il calo rispetto al 2019 rimane contenuto in un 3,5% circa ed è causato, come detto, principalmente dalla componente charter e dal calo complessivo del "sistema Londra" che, a nostro avviso, rimane un mercato immenso e redditizio e meriterebbe, finalmente, anche un collegamento con Heathrow che sarebbe vitale per lo sviluppo dell'Aeroporto e per le tasche dei viaggiatori che scelgono Verona come partenza per motivi di lavoro o di svago.
Secondo le nostre previsioni il 2023 dovrebbe concludersi con un dato complessivo di poco sotto quello del 2019 e la differenza, come già detto, dovrebbero farla i voli di ottobre operati da Jet2, compagnia che speriamo si possa trattenere e ulteriormente sviluppare.
Per il 2024 le novità per i servizi di linea sono poche e si riassumono nell'apertura della Verona - Glasgow di Jet2 e dell'aumento di alcune frequenze su selezionate rotte, ma che si scontrano con l'apparente e inspiegabile riduzione di Easyjet da 14 a 10 frequenze settimanali del suo volo su Gatwick.
Per quanto riguarda il charter, con dati disponibili ancora incompleti, ci si aspetta una conferma della stagione 2023.
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