Assaeroporti ha pubblicato i dati di traffico degli aeroporti italiani relativi al mese di ottobre 2022.
Il Catullo conferma la scontata ripresa rispetto ai mimini dello scorso anno, ma nel confronto con il 2019, anno prepandemico, e soprattutto con il 2007, anno del record per Verona dei movimenti
aeroportuali per il mese di ottobre, il segno è pesantemente in rosso e tra i peggiori dello scenario nazionale.
Per il mese di otttobre 2022 si sono registrati 1.759 movimenti (singolo movimento = un decollo o un atterraggio di un aereo civile), in aumento del 57% rispetto al 2021 ma ancora in calo del 24& rispetto al 2019. Vedremo più avanti in raffronto con il 2007, anno in cui a Verona si registrarono oltre 3.200 movimenti. Il ritardo rispetto al 2019 torna a salire dopo aver toccato il minimo nel mese di agosto.
In ottobre è stato registrato il transito di circa 240mila passeggeri, con un aumento rispetto al 2021 del 77%, mentre il ritardo rispetto al 2019 si attesta a circa il -13%. Il ritardo percentuale de passeggeri è miniore a causa del maggiore riempimento degli aeromobili e al passaggio a macchine più capienti da parte di alcune companie (Volotea, Wizzair). Anche in questo caso il ritardo rispetto al 2019 pare allargarsi rispetto ai minimi estivi, segno di un ulteriore incremento del fattore stagionale nella programmazione del Catullo.
Come sopra suggerito il numero dei passeggeri medi per movimento aumenta ancora, segnando un ulteriore record storico e con aumenti del 12% rispetto al 2021 e del 14% rispetto al 2019. Come più volte ribadito, l'aumento di questo fattore dipende sia dal migliore coefficiente di riempimento degli aeromobili, sia dal passaggio di macchina di alcune compagnie.
I progressivi da inizio dell'anno proiettano il dato finale dei movimenti tra i 21.000 e i 21.330 e i passeggeri tra i 2.950.000 e i 3.050.000 e molto dipenderà dal traffico internazionale, vista la ridotta offerta sul nazionel rispetto agli anni scorsi soprattutto di Volotea.
Analizzando i dati un po' più in profondità si nota nel confronto con il 2019 la riduzione dei passeggeri nel totale ma con un segno ancora positivo sul nazionale e sull'internazionele extra UE, mentre i movimenti sono in calo in quasi tutti i comparti.
Ne consegue che il dato dei passeggeri per movimento si amplia notevolmente sul nazionale, mentre sull'internazionale si ferma ad un sostanziale pareggio.
Molto interessante è il confronto con il 2007, quando a Verona si toccò il record per il mese di ottobre nei movimenti con un totale di oltre 3200 tra decolli ed atterraggi. Il raffronto è sconfortante, visto che in 15 anni Verona risulta aver perso quasi un movimento su due nel totale e quasi due movimenti su tre nell'internazionale. Era il periodo, ad esmpio, del trigiornaliero di Air France su Parigi o del bigiornaliero con night stop di British Airwayw per Gatwick, o delle 6-8 partenze giornaliere verso la Sicilia di Meridiana o di Windjet.
Notevolissimo, invece, l'aumento medio di passeggeri per movimento. cresciuto del 65% con punte di oltre il 90% nel nazionale.
Il malessere che nasce da confronto degli attuali dati del Catullo con quello che, visti i numeri, sembra essere stato il suo periodo d'oro si acuisce confrontando i risultati degli altri aeroporti italiani.
Per quanto riguarda i movimenti si nota che nel mese di ottobre il calo rispetto al 2019 si attesta a livello nazionale al -6%, mentre Verona si ferma a un -24% confermandosi uno dei peggiori aeroporti tenendo conto che Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Milano Linate e Roma Ciampiono hanno delle dinamiche particolari che governano il loro divario rispetto al 2019.
Il dato ulteriormente sconfortante è vedere che, rispetto all'anno d'oro 2007, Verona perde il 45% dei suoi movimenti rispetto a miglioramenti a due cifre di quasi tutti gli aeroporti, ad esclusione dei quattro sopra citati e di alcuni altri aeroporti, tipo Torino e Genova, cha hanno sofferto o stanno soffrendo una particolare crisi. Torino, in realtà, dopo essere diventata base Ryanair, ci metterà poco a recuperare il gap.
I dati dei passeggeri confermano quanto sopra descritto. A fronte di un aumento medio nazionale del 33% tra il 2007 e il 2022 Verona si ferma a un triste -15% ed è l'unico aeroporto italiano con Trieste ad avere un numero rosso, escludendo come già detto i quattro suddetti aeroporti che soffrono della scomparsa di Alitalia (Fiumicino e Malpensa) o delle limitazioni imposte per legge e la concorrenza della ferrovia (Linate) o le limitazioni di legge e il trasferimento di alcune attività in altro aeroporto cittadino (Ciampino).
Inutile ricordare che con 3200 movimenti mensili e una media di 130 passeggeri per movimento i numeri di ottobre 2022 di Verona sarebbero stati ben diversi.
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