Assaeroporti ha rilasciato in data odierna i dati di traffico dei primi due mesi del 2022 dei principali aeroporti italiani, comprensivi anche dei dat degli scali che, nel frattempo, sono
confluiti in una nuova associazione.
Scongiurato quindi il pericolo che i dati di Verona non potessero essere più paragonati a quelli degli altri aeroporti rimasti in Assaeroporti.
Vediamo il dettaglio.
GENNAIO 2022
La prima tabella evidenzia il ritardo del numero dei passeggeri del mese di gennaio 2022 con il mese di gennaio 2019, ultimo anno completo di attività commerciale, limitato ai primi 25 aeroporti per numero di passeggeri transitati.
Il ritardo medio su base nazionale è pari a circa il 50%, con percentuali migliori che premiamo gli aeroporti del Sud e delle Isole e percentuali più pesanti che penalizzano principalmente gli scali più importanti e/o che hanno una alta componente internazionale.
Il ritardo di Verona (-44,4%) si colloca a ridosso della media nazionale nel dato dei passeggeri, mentre è nettamente peggiore della media (-37,6% contro -28%) nei movimenti, segno di una non adeguata risposta in tema di voli e frequenza a fronte di una buona domanda.
La classifica di gennaio per numero di movimenti conferma quanto già detto, con Verona che movimenta meno di Lamezia Terme e Brindisi e si colloca al 17° posto in ambito nazionale. Di seguito trovate la tabella riepilogativa dei movimenti degli ultimi anni.
Nella classifica per numero di passeggeri Verona recupera una posizione e si colloca al livello di Brindisi e LamezIa Terme e quindi, riprendendo la precedente statstica, si rileva che il riempimento medio di Verona sia migliore di quello degli altri aeroporti vicini in classsifica.
Di seguito la tablella degli ultimi anni.
Il dato più interessante rimane quindi il numero medio di passeggeri per volo che, come già successo nei mesi scorsi, è tendenzialmente in aumento e si avvicina ai dati pre crisi nonostante il dato del traffico internazionale, ancora penalizzato dalle restrizioni.
FEBBRAIO 2022
Il dato consuntivo dei primi due mesi del 2022 vede ridursi il ritardo rispetto al primo bimestre 2019, con un ritardo a livello nazionale nei passeggeri che migliora da -49,8% a -44,1% mentre rimane invariato nel numero dei movimenti.
Verona migliora meno della media nazionale e recupera poco più di un punto percentuale, mentre rimane alto il ritardo per quanto riguarda il numero dei movimenti. In questo dato è da notare che per alcuni aeroporti, anche importanti, il ritardo rispetto al 2019 è stato totalmente colmato e che in alcuni casi siamo già sopra al dato d tre anni fa.
Il ritardo di Verona è ancora più evidente se si analizza la statistiche del mese di febbraio che riguarda i movimenti. Il Catullo perde un'altra posizione e scende al 18° posto, sopravanzata (e non di poco) anche da Treviso. Il dato è fortemente influenzato dalla drastica riduzione dell'operatività di Volotea, unica low cost che ha una base a Verona, e della mancanza dei voli di ITA per Roma, operati da Alitalia nel 2019 con tre frequenze giornaliere.
La tebella andamentale degli ultimi anni conferma quando detto sopra, con il ritardo rispetto allo stesso mede del 2019 che passa dal -38,3% di gennaio al -46,7% di febbraio. Vi segnaliamo che i dati presenti in questa tabella vedono l'esclusione dell'aviazione generale, mentre la tabella riepilogativa in testa all'articolo riporta anche tali movimenti che, nei primi due mesi del 2022, sono stati ben 415.
Il calo dei movimenti fa perdere a Verona due posizioni nella classifica di febbraio dei passeggeri trasportati e il gruppone degli aeroporti che la precedono in classifica si stacca in maniera netta.
Il dato di febbraio è comunque tendelzialmente migliore di quello di gennaio, con un numero medio di passeggeri giornalieri che passa da circa 3.700 a circa 4.000.
Ne risente positivamente il numero medio di passeggeri per movimento che raggiunge un nuovo record segno che, come già detto più volte, quello che mancano sono i voli, non la domanda di biglietti.
Nel confronto con tre anni fa, scontato il ritardo nel comparto internazionale, fa mpressione vedere che sui voli nazionali il numero medio di passeggeri trasportati per movimento si è portato oltre i 140, con un aumento medio di 35 passeggeri a movimento.
Concludiamo con la tabella dei dati progressivi, che riepiloga quanto già scritto.
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