Assaeroporti ha pubblicato i dati di traffico degli Aeroporti Italiani per il mese di settembre 2021, che confermano il recupero rispetto al 2020 e ancora un forte ritardo rispetto ai numeri pre-pandemia.
Ricordiamo che da gennaio 2022 gli Aeroporti del gruppo SAVE (Verona, Venezia e Treviso) e del gruppo ADR (Roma Fiumicino e Roma Ciampino) usciranno da Assaeroporti per dare vita ad una nuova realità associativa, la "Aeroporti 2030". La nuova associazione è ancora priva di un sito ufficiale, per cui non sappiamo se verranno o meno pubblicati i dati di traffico, nella speranza che, se i dati ci saranno, siano più dettagliati e profondi dei semplici totali che Assaeroporti ci propina da oltre 20 anni.
I dati di settembre, a livello globale, indicano un raddoppio dei passeggeri rispetto allo stesso mese del 2020, mentre il ritardo rispetto a settembre 2019 si aggira ancora sul 40%. Il ritardo è da imputarsi in gran parte al traffico internazionale, visto che il numero dei passeggeri sui voli interni sconta un ritardo di solo il 10% rispetto a settembre 2019. In alcuni aeroporti, come Verona, Bari, Torino e Bologna, il dato nazionale di settembre 2021 è addirittura più alto rispetto a due anni fa, mentre sono gli aeroporti più importanti ad avere il ritardo maggiore, come Roma Fiumicino sotto del 49%, Milano Malpensa del 33.7% e Venezia del 3,5%.
Il traffico internazionale cresce del 144% rispetto a settembre 2020 ed è ancora in ritardo di circa il 54% rispetto al periodo pre-pandemia. In questo caso gli aeroporti più penalizzati sono ovviamente quelli a più alta vocazione turistica o internazionale, come Verona che, con -74,2%, ha il risultato peggiore in assoluto, come Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Venezia che perdono tutti oltre il 66% rispetto al 2019.
Lo spartiacque del -40% a livello globale divide gli aeroporti italiani in quelli che hanno reagito meglio alla perdita di traffico (Palermo -12%, Bari -13%, Catania -20%, Bergamo -30% e Bologna -34%) e quelli che hanno reagito peggio, come Verona (-47%), Venezia (-60%), Milano Malpensa (-60%) e Roma Fiumicino (-64%).
Il dato dei movimenti non si discosta molto da quello dei passeggeri, e le differenze sono imputabili al diverso coefficiente di riempimento degli aeromobili o dal cambio in corso in alcune flotte, come quelle di Volotea, Easyjet, Ryanair e Wizzair, che offrono più capienza per singolo movimento.
Il dato progressivo da gennaio a settembre 2021 conferma la tendenza del mese di settembre e vedono le percentuali di recupero maggiori negli aeroporti del Sud e delle Isole e i ritardi maggiori nei grandi aeroporti e al Nord. Il dato globale vede un migioramento di circa il 14,6% rispetto allo stesso periodo del 2020, con Verona in linea con il dato nazionale (+13,9%).
Soprende il forte ritardo di Venezia (-10,5%), il dato peggiore in Italia ad esclusione di Roma Fiumicino, che lo vede scalare dal quarto posto assoluto in Italia del 2019 al nono del 2021, sopravanzato da Catania, Palermo, Bologna, Napoli e Milano Linate. Da qui gli ultimi interventi della società di gestione che sta agevolando l'apertura di nuove basi per Ryanair e Wizzari, con penalizzazioni per gli altri aeroporti del gruppo che si sono visti sottrarre alcuni volir
Il dato di settembre di Verona, per quanto riguarda i passeggeri, vede una riduzione dei progressi rispetto all'anno scorso dal 60% di luglio al 48% di settembre, mentre i ritardo rispetto al 2019 si amplia dal 39% di agosto al 46% di settembre.
L'unico dato confortante è che, per il traffico nazionale, il settembre 2021 è il dato migliore di sempre riferito al singolo mese e il quinto miglior mese in assoluto, anche se l'incidenza sul totale del traffico è più che doppia rispetto ai mesi della pre-pandemia. In pratica più di 2 passeggeri su 3 viaggiano ora su rotte nazionali, mentre fino al 2019 il rapporto 2 su 3 era a favore dell'internazionale.
Il dato dei movimenti rispecchia quello dei passeggeri, con una riduzione del progresso rispetto al 2020 e un aumento del ritardo rispetto al 2019.
Stabile, se non in aumento, il dato dei passeggeri medi trasportati per movimento (singola tratta, in arrivo o in partenza). Il coefficiente è ora a livelli di pre crisi e nettamente più alto rispetto al 2020, con chiara tendenza al miglioramento. In parole povere possiamo dire che se ci sono i voli, questi vengono riempiti, se non ci sono....
I dati progressivi risentono soprattutto dei benefici del periodo giugno-agosto, quando c'è stato il maggior recupero rispetto all'anno scorso e una buona riduzione del gap rispetto al 2019. Tale spinta sembra in esaurimento e il grafico alle fine delle tabelle rende bene l'idea.
Per l'aeroporto di Verona non ci si aspetta una grande conlusione di anno e le proiezioni vedono assestarsi il dato finale, nelle migliiori delle ipotesi, a circa 1,4 milioni di passeggeri, con un miglioramento rispetto al 2020 di circa il 30/35% e con una prevalenza di quasi l'75% di traffico nazionale. Un'altra proiezione vede il consuntivo assestarsi a 1,25mln di passeggeri e questo nel caso il numero dei voli rimanesse quello che è oggi a nostra conoscenza. Non possiamo essere più precisi perchè il sito del Catullo, ad un giorno dalla partenza dell'orario invernale, non ha ancora pubblicato il programma dei voli.
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