Sono passati alcuni anni da quando, durante le conferenzze stampa di Ryanair di presentazione dei voli, si vociferava di un'apertura di una base a Verona o addirittura a Brescia. Per base si
intende un aeroporto dove una compagnia "basa" uno o più aeromobili ed i relativi equipaggi, con annesso operativo che vede spesso iniziare i voli la mattina presto per finire la sera
tardi.
Nel frattempo la low cost irlandese ha disseminato l'Italia di basi, alcune delle quali sorprendenti, e ha lasciato a bocca asciutta Verona, preferendo ad esempio gli altri due aeroporti della
galassia SAVE, Venezia e Treviso.
Con l'esclusione di Milano Linate, che poco interessa a Ryaniar per il costo dei diritti aeroportuali e per la vicinanza con la sua enorme base di Bergamo, Verona è l'unico tra i primi quindici aeroporti italiani a non avere una base della compagnia irlandese, mentre alcuni aeroporti che la seguono in classifica, come Brindisi, Alghero, Lamezia Terme e Pescara, dispongono di almeno un aereo basato.
Le basi Ryanair attive in Italia sono attualmente 16, alle quali si aggiungeranno nel 2022 Venezia e Alghero, con un totale attuale di 86 aerei basati, dei quali 24 solo a Bergamo. Seguono sul podio Bologna con 11 aeromobili e Milano Malpensa con 7.
Le rotte attive dagl aeroporti italiani son complessivamente 873, delle quali 226 nazionali e 647 iinternazionali. L'incidenza dei numeri di Verona è davvero poco significativa, potendo contare su 7 rotte nazionali (3,10% del totale) e 8 internazionali (1,24%), per un totale di 15 rotte e un'incidenza complessiva dell'1,72%.
Gli aeroporti il cui bacino di utenza confina con quello del Catullo (Bergamo, Bologna, Treviso e Venezia) possono invece offrire un totale di 268 rotte, 232 delle quali internazionali, con ben 40 aerei basati.
La scelta di Ryanair di escludere Verona dal novero delle basi ha motivazioni a noi non sconosciute e non sappiamo se si tratti di uno strascico dovuto alla nota vicenda del contenzioso, che portò alla chiusura dei voli nel 2012, o se si tratti di una scelta della società di gestione che, pare, stia concentrando la politica di sviluppo del traffico soprattutto a Venezia.
Il risultato è che Verona si trova attualmente al di fuori delle principali direttrici "aeree" del turismo internazionale (ad esclusione delle Isole Britanniche), poco servita dalle compagnie tradizionali (rimane solo Lufthansa / Air Dolomiti) e limitata nell'offerta anche nelle low cost, che prediligono soprattutto le direttrici nazionali Nord-Sud e le cosiddette "rotte etniche".
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