La recentissima scomparsa di San Connery, indimenticabile protagonista di film memorabili come, tra gli altri, “Gli intoccabili”, “La Collina del Disonore” o “Caccia a Ottobre Rosso”, avrà l’effetto di ripresentare sui canali televisivi alcune delle sue più importanti interpretazioni.
Uno dei lungometraggi che sicuramente non mancherà di farci compagnia sarà “Goldfinger”, la terza pellicola sella serie di sette in cui Connery interpretò l’agente segreto più famoso al mondo, James Bond. Nel film, a un certo punto, si nota la presenza di uno strano aereo sul quale s’imbarcano Auric Goldfinger, il suo assistente Oddjob ed è caricata la loro Rolls Royce in un volo in partenza dall’Inghilterra e diretto in Svizzera.
Durante la visione del film molti pensarono che l’aereo fosse stato creato ad hoc per impressionare il pubblico, come del resto avviene per le mille diavolerie che accompagnano i film di 007, ma l’aereo utilizzato era vero ed è proprio quello rappresentato nella foto di Maurizio Noè scattata a Malpensa, e cioè l’Aviation Trader ATL-98 “Carvair” G-ASDC della British United Air Ferries, in seguito rinominata British Air Ferries. La scena, per la cronaca, è stata girata all’Aeroporto di Southend.
Il Carvair nacque per offrire all’utenza la possibilità di usufruire di un trasporto veloce per auto e passeggeri dall’Inghilterra al continente europeo. Il progetto, che prevedeva la riconfigurazione dei molti Douglas DC-4 o del loro corrispettivi militari C-54 Skymaster sopravvissuti alla guerra, si inserì in un mercato di nicchia che però ebbe vita breve.
La trasformazione prevedeva l’allungamento della fusoliera e il posizionamento della cabina di pilotaggio in una nicchia realizzata sopra il vano di carico, quest’ultimo capace di contenere fino a cinque autovetture. Nella parte posteriore della cabina potevano accomodarsi una trentina di passeggeri, ma alcune versioni ad alta capacità (e G-ASDC fu uno di quelle) furono attrezzate per accogliere fino a 55 passeggeri.
I soli 21 esemplari costruiti, entrati in servizio tra il giugno 1961 e il luglio 1968, una volta riturati dal servizio passeggeri furono gradualmente riconvertiti in cargo, continuando la loro vita operativa in giro per il mondo.
Il nostro G-ASDC, il settimo realizzato, finì la sua carriera negli Stati Uniti e andò parzialmente distrutto il 28 giugno 1997 in un incidente che avvenne in Alaska e causato dall’incendio di un motore.
Ecco la sua storia:
1942 Costruito come C-54A presso lo stabilimento Douglas di Chicago
1942 Presa in carico dalla USAF come 42-72168
03.05.1946 Acquistato dalla California Eastern Airways come N54373
15.02.1953 Ceduto alla Seaboard
07.03.1961 Ceduto all’Interocean Airways come LX-BNG
08.03.1961 Noleggiato alle Nazioni Unite
agosto 1962 Convertito in ATL-98
marzo 1963 Certificazione di aeronavigabilità come G-ASDC
marzo 1963 Ceduto alla British United Air Ferries, denominato “Pont du Rhin”
04.12.1964 Incidente minore a Rotterdam
ottobre 1967 Assegnato alla British Air Ferries, denominato “Plain Jane”
febbraio 1970 Incidente minore a Rotterdam
Inizio 1975 Conversione a cargo
aprile 1979 Ceduto alla Falcon Airways come N80FA
14.05.1979 Certificazione di aeronavigabilità come N103
aprile 1983 Ceduto alla Pacific Air Express
18.11.1987 Ceduto alla Hondu Carib Cargo
aprile 1988 Ceduto alla Great Southern Airways
aprile 1996 Ceduto alla Great Arctic Airways
28.11.1997 Semidistrutto in un incidente di volo vicino a Venetie (Alaska)
15.12.2014 Cancellato dai registri
Maurizio Noè è riuscito ad immorlalare anche un altro esemplare di Carvair, il s/n 9 immatricolto come G-ASHZ, in flotta con British Air Ferries dal giugno 1963 al giugno 1979.
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