L’evoluzione del motore a getto e la necessità di sostituire gli aerei passeggeri con motori a pistoni innescò tra gli anni ’60 e ’70 una serie infinita di progetti di aeromobili, di varia capienza e autonomia, in grado di soddisfare le crescenti esigenze di mobilità regionale, internazionale e intercontinentale.
Molti progetti erano destinati a diventare immortali, come il DC9 e la sua discendenza, o il B737 che ancora oggi è una delle macchine più presente nel cielo, mentre altri furono presto dimenticati per problemi di varia natura, comunemente di tipo economico, o per questioni di affidabilità.
Tra i progetti più particolari di quel periodo un posto sul podio lo merita il VFW-Fokker 614, un bimotore a getto di media capienza (per quel periodo) e media autonomia, destinato ad entrare nel mercato occupato dal mitico DC3. Fu il primo velivolo passeggeri a getto ideato e costruito in Germania Ovest e l’azienda titolare del progetto nacque da una collaborazione tra l’olandese Fokker e la tedesca VFW (Vereinigte Flugtechnische Werke), quest’ultima a sua volta nata dalla fusione tra Focke-Wulf e Weserflug.
La particolarità del 614 era chiaramente visibile anche ai non appassionati di aviazione, e cioè la presenza dei motori montati su dei piloni posti sulla parte superiore delle ali, caratteristica comune a pochi modelli nell’intera storia del trasporto aereo. Una delle motivazioni originarie di questa particolarità era quella di preservare i motori dall’ingestione di detriti in caso di uso di piste non preparate o parzialmente preparate. Inoltre, la presenza dell’ala tra il motore ed il suolo creava un modeto abbattimento del rumore per gli osservatori a terra.
Il progetto prevedeva la costruzione di 300/400 esemplari, destinati anche al fiorente mercato americano, con una capienza di 40/44 passeggeri e l’utilizzo di motori RR/Snecma M45H, espressamente progettati per il 614. Le prime fasi del progetto risalgono alla fine degli anni ’60, mentre il primo volo avvenne il 14 luglio 1971. Il cambio di politica sugli acquisti di Lufthansa ed altre compagnie segnò la fine del progetto che si fermò a soli 19 esemplari, compreso il primo dei tre prototipi che fu perso in un incidente ad inizio del 1972. Altre motivazioni sulla prematura scomparsa del 614 furono la scarsa economicità ed alcuni problemi con i propulsori, anche a causa della bancarotta della RR del 1971.
Il primo operatore fu la Cimber Air, alla quale furono consegnate due macchine, seguite da Air Alsace (3), TAT (8) e Luftwaffe (2). Il programma fu cancellato nel 1977 e l’ultimo volo dell’ultima macchina in servizio è datato 7 dicembre 2012, quando il seriale 17, appartenente alla DLR Deutsche Forschunganstalt fur Luft und Raumfahrt (Istituto Tedesco di Ricerca Aeronautica) volò verso il Deutsches Museum Flugwerft di Schleißheim, dove è tuttora preservato.
La foto della collezione mostra l’esemplare numero 15 F-GATI di Air Alsace, ripreso a Milano Malpensa, che effettuò il primo volo il 25 giugno 1977 e quindi rimase con la compagnia francese fino al marzo 1980, passò a DASA come D-ASAX e fu ritirato dal servizio alla fine degli anni ’90 per essere poi preservato presso l’Aeroporto di Brema.
Air Alsace operava i voli da Strasburgo a Milano Malpensa in collaborazione con Air France e si fuse nel 1982 con TAT, un altro operatore del VFW-Fokker 614.
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