Assaeroporti ha pubblicato i dati di traffico di agosto degli aeroporti italiani che evidenziano, complessivamente, circa 7,5 milioni di passeggeri con un calo del 63,2% rispetto allo stesso mese del 2019. Il dato scaturisce da un impressionante -76,5% del traffico internazionale e da un -32,4% del traffico nazionale.
Come evidenziato dalla prima tabella, le percentuali meno pesanti caratterizzano gli aeroporti delle destinazioni turistiche del sud e delle isole che hanno beneficiato di una migliore tenuta del comparto nazionale, mentre soffrono di più gli aeroporti a chiara vocazione internazionale come Roma Fiumicino e Milano Malpensa.
L'unico segno "più" lo fa registrare Venezia sul nazionale, ma il dato beneficia in maniera significativa dallo spostamento a Tessera di tutti i voli radicati a Treviso a seguito della chiusura di quest'ultimo scalo. Nella realtà il dato congiunto tra Venezia e Treviso fa segnare un -22%, in linea con molti altri scali.
Verona, con sorpresa (ma non troppo), registra sul nazionale la seconda migliore percentuale (-10,7%) dopo quella di Olbia (-2.8%), mentre soffre più degli altri nell'internazionale, soprattutto a seguito della cancellazione totale dei servizi del gruppo TUI, di Jet2 e degli giornalieri da Mosca e di molte riduzioni di altri voli internazionali. Da notare che, tra l'altro, in agosto non era ancora stato riattivato il volo Alitalia tra Verona e Fiumicino.
La statistica dei movimenti evidenzia qualche casella con un colore più...simpatico rispetto alla precedente. Anche in questo caso risultano premiati gli aeroporti del Sud e delle Isole e penalizzati gli scali più importanti. Unendo i dati di Venezia e Treviso scompare uno dei soli tre verdi della tabella, limitando le crescite al nazionale di Olbia e all'internazionale di Brindisi.
Verona si conferma tra gli aeroporti che hanno perso di meno nel comparto nazionale (-15.3%) e che hanno perso di pi nell'internazionale (-76,3%) con un risultato complessivo del -55.3%.
La tabella che illustra il numero medio di passeggeri per movimento offre spunti interessanti e conferma, ancora una volta, che le destinazioni del Sud e delle Isole sono state premiate da dei coefficienti di riempimento migliori, verificatisi essenzialmente nel traffico nazionale.
Il primo aeroporto del Nord è Verona che, grazie ai 132 passeggeri/volo registrati nel nazionale, si posiziona al decimo posto con un valore complessivo di 117 passeggeri/volo, ben sopra la media nazionale che si ferma a 103 (118 nel nazionale e 89 nell'internazionale).
In fondo alla classifica, sotto la media nazionale, troviamo essenzialmente grossi scali o aeroporti a decisa vocazione internazionale come Roma Ciampino. Decisamente sconfortanti i numeri nell'internazionale di Roma Fiumicino (81) e Milano Malpensa (75), viste anche le dimensioni medie degli aerei coinvolti.
Gli aeroporti depennati dalla tabella hanno avuto un numero di movimenti o di passeggeri poco significativo.
Il progressivo dall'inizio dell'anno risente dei tre mesi di stop di molti aeroporti a seguito dei vari Decreti Ministeriali. Interessante notare che, nonostante nella tabella ci siano sia aeroporti che non hanno subito stop e aeroporti chiusi, le percentuali di calo sono abbastanza allineate. Verona, con il suo -70%, è in linea con quasi tutti gli altri aeroporti che, durante la fase peggiore della pandemia, non hanno avuto blocchi di operatività.
La tabella del progressivo da inizio anno dei movimenti non offre particolari spunti, e rispecchia in linea generale quella precedente. Abbiamo deciso di pubblicarla essenzialmente per evidenziare che l'unico aeroporto italiano che ha avuto un aumento (sensibile) di voli nel corso del 2020 è Brescia Montichiari, e ciò grazie ad un notevole sviluppo dell'attività di cargo postale e cargo tradizionale.
I dati di Verona sono poco significativi se non confrontati con quelli degli altri aeroporti italiani. Certo, la ripresa è ben visibile, ma è limitata essenzialmente al traffico nazionale, e così sarà per lo meno per tutta la stagione invernale. Nei prossimi giorni pubblicheremo un aggiornamento del programma voli del Catullo dal quale si potrà rilevare che l'offerta internazionale sarà veramente limitata sia per numero di destinazioni che per numero di frequenze settimanali.
Confortano i numeri dei passeggeri medi per movimento, segno che gli aerei viaggiano quasi pieni (sul nazionale) e con riempimento minimo del 50% sull'internazionale e che quindi una domanda di trasporto esiste e sembra essere solida e, soprattutto, in miglioramento.
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