Sono stati pubblicati i dati di traffico di luglio e agosto degli aeroporti del Regno Unito, che confermano la lenta ripartenza dopo la fase più acuta della pandemia. Il dato generale, che vede un calo dell'86% dei passeggeri rispetto allo stesso periodo del 2019, evidenza una percentuale peggiore di quella degli aeroporti italiani, fenomeno dovuto essenzialmente alla maggiore componente internazionale del traffico britannico che risulta maggiormente penalizzata rispetto al traffico nazionale.
Per quanto riguarda l'Aeroporto di Verona il danno è doppio; oltre al calo del traffico di linea, ripreso con molta fatica a partire da luglio, c'è da notare il totale azzeramento dell'attività charteristica, soprattutto di TUI, che ha preferito cancellare dai propri cataloghi le destinazioni italiane ma non quelle greche, spagnole e turche.
Emerge però un dato interessante, e cioè la mediamente alta percentuale di riempimento dei pochi voli di linea rimasti operativi, in pratica i tre su Londra (BA su Heathrow, Easyjet su Gatwick e Ryanair su Stansted) e l'unico su Birmingham. In base ai dati raccolti, il coefficiente di riempimento di agosto ha toccato il 75% per Birmingham, il 78,3% su Gatwick e il 48,3% su Stansted. Per quanto riguarda Heathrow (dopo il 65,6% di luglio) secondo i nostri calcoli ci troviamo ad avere in agosto più passeggeri (6.534) dei posti a disposizione (5.856), e attendiamo un'eventuale correzione da parte dell'ente britannico, che comunque dovrebbe confermare i buoni dati del volo. Lo spostamento definitivo del volo British Airways da Gatwick a Heathrow rimane ancora un sogno per i viaggiatori veronesi ma, per il momento ed almeno fino a fine marzo 2021, il sogno è realtà.
Ecco i dati di luglio e di agosto
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