Assaeroporti ha diffuso i dati di traffico degli aeroporti italiani del mese di gennaio, che vedono a livello globale un interessante miglioramento del numero dei passeggeri trasportati, sia nel comparto nazionale che in quello internazionale.
Per Verona l'anno inizia, invece, con un segno negativo, frutto soprattutto del persistente e preoccupante calo del traffico internazionale entro UE. Sconfortante anche il dato dei movimenti degli aeromobili che calano di quasi il 6% rispetto a gennaio 2019.
Vediamo i dati con ordine.
STATISTICA MOVIMENTI AEROMOBILI
Il mese di gennaio 2020 evidenzia un nettissimo calo del numero dei movimenti degli aeromobili, passati dai 1.848 del 2019 ai 1.739 di quest'anno. Ciò equivale ad una perdita di quasi quattro voli giornalieri che, come vedremo più avanti, si sono registrati (ed è una sorpresa) soprattutto nei collegamenti nazionali.
Rispetto al 2012 il calo è vicino al 31% e ci troviamo di fronte ad un dato inferiore anche al 2017 e superiore solo al triennio più nero del Catullo, quello sviluppatosi dal 2015 al 2017.
STATISTICA PASSEGGERI
Nonostante il forte calo dei movimenti, il dato del numero di passeggeri transitati dal Catullo vede un limitato calo rispetto al gennaio 2019. Il dato interrompe però il trend di aumento iniziato nel 2015 e rimane lontano (oltre il 10%) rispetto al dato del 2012.
STATISTICA PASSEGGERI PER MOVIMENTO
L'effetto congiunto della diminuzione dei movimenti e della tenuta del numero dei passeggeri produce un forte aumento del numero medio di passeggeri per movimento, passato dai 111,84 del 2019 ai 118,10 del 2020. L'aumento è del 5,6% rispetto al 2019 e del 9,6% rispetto al 2018, con un incremento dal 2012 di quasi il 30%.
STATISTICA PER COMPARTO
L'unico comparto che si salva dal rosso diffuso del mese di gennaio è quello relativo al traffico extra UE, alimentato soprattutto dall'aumentata capacità degli aeromobili dei voli da e verso la Russia. Sorprende il -12,30% dei movimenti nazionali, un settore che ha trainato tutto il 2019, e si osserva una ulteriore e grave perdita di passeggeri provenienti dall'Unione Europea.
Un altro dato da non trascurare è la diminuzione di passeggeri per movimenti del suddetto comparto, segno di una diminuzione netta dei passeggeri a prescindere dalla mancanza di voli.
STATISTICHE NAZIONALI
Come accennato in apertura, il traffico degli aeroporti nazionali a gennaio è aumentato del 4% rispetto allo stesso mese del 2019, con alcuni aeroporti che trascinano tutto il settore con dati sorprendenti. Bergamo migliora di oltre il 10%, Bologna si avvicina a tale soglia, mentre aumenti significativi sopra la media si registrano a Napoli, Malpensa, Palermo, Bari, Firenze, Genova e Brindisi.
Gli unici aeroporti con segno in rosso sono Fiumicino, Torino (in crisi), Treviso (saccheggiato da Venezia) e Verona.
Anche nel comparto nazionale si è registrato un aumento del traffico (3%) con diversi aeroporti che fanno segnare incrementi di oltre il 5%.
Anche i dati di traffico internazionale offrono numerosi spunti di analisi. L'aumento a livello nazionale è netto, come è netta la diversificazione tra gli aeroporti "in salute" e quelli in stasi. Sono pochi i segni rossi nella statistica del totale del traffico internazionale, mentre gli aumenti a doppia cifra sono diffusi e, in alcuni casi, sorprendenti.
L'unica nota positiva per Verona è riscontrabile nella statistica dei passeggeri verso destinazioni extra UE, con il Catullo che si colloca al sesto posto tra gli aeroporti italiani a fronte del sedicesimo posto a livello globale.
I dati poco confortanti del Catullo di gennaio 2020 preoccupano non poco, tenendo conto che i prossimi dati ufficiali di febbraio saranno un bagno di sangue per gli effetti dell'isteria collettiva che ha accompagnato l'epidemia influenzale di questi giorni. Il Catullo si appresta ad esser uno degli aeroporti più colpiti dalla crisi a causa delle sue fragili fondamenta.
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