La pubblicazione dei dati di dicembre 2019 del traffico aeroportuale tra Verona ed il Regno Unito conferma l'assoluta importanza del mercato britannico per l'Aeroporto Catullo.
Si tratta, infatti, del comparto più importante dopo il mercato nazionale ed il 2019 porta in dote un nuovo record di passeggeri.
Le previsioni per il 2020 sono discrete, grazie soprattutto all'impegno di Easyjet e Jet2 che dimostrano fiducia in Verona. In parziale ritirata, invece, Ryanair ed il charter.
IL MESE DI DICEMBRE 2019
(dati Civil Aviation Authority)
A dicembre l'impressionante coefficiente di riempimento del volo tra Verona e Stansted, vicino al 100%, e la partenza dei nuovi servizi di Easyjet verso Manchester e Edimburgo, consentono al Catullo di registrare un traffico di linea superiore di oltre il 15% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente e, nonostante un calo del charter, il consuntivo totale si chiude con un incremento in doppia cifra.
Il buon risultato viene portato negli spogliatoi nonostante il calo di Birmingham (strana la riduzione di frequenza operato da Ryanair) e l'assenza del dato di Luton, operato l'anno scorso da Wizz Air solo per pochi mesi.
IL CONSUNTIVO DEL 2019
(dati Civil Aviation Authority)
Il "colpo di reni" di dicembre permette la chiusura dell'anno in territorio positivo, con un incremento di circa 1.500 passeggeri (+0,27%) rispetto al 2018. I servizi di linea aumentano di quasi il 2% e il charter cala di oltre il 6%.
Crescono quasi tutte le destinazioni toccate da Easyjet e Jet2,mentre soffrono Cardiff e Southampton che scontano la crisi della compagnia FlyBe. Sempre in salute il traffico verso Londra che, nonostante la ricca offerta di voli ulteriormente in incremento con la partenza del Verona - Luton di Easyjet (estate 2020), cresce ancora di mezzo punto percentuale.
Evidente il declino dei servizi charter, un fenomeno probabilmente legato all'aumento dell'offerta dei servizi di linea, ma che potrebbe nascondere anche un cambio delle politiche di offerta turistica da parte dei tour operator britannici. Curiosando tra i dati, infatti, si notano aumenti del traffico charter verso mete al di fuori dell'Europa.
TRAFFICO DI LINEA 2018/2019 - ANDAMENTO MENSILE
(dati Civil Aviation Authority)
TRAFFICO CHARTER 2018/2019 - ANDAMENTO MENSILE
(dati Civil Aviation Authority)
TRAFFICO TOTALE 2018/2019 - ANDAMENTO MENSILE
(dati Civil Aviation Authority)
Il dato mensile del traffico passeggeri di linea evidenzia la notevole componente stagionale innescata dai servizi estivi di Jet2 e dall'aumento di frequenze degli altri operatori. Le uniche rotte distribuite sui dodici mesi sono Londra Gatwick, Stansted, Birmingham e, a partire dal 2020, Manchester. Per Edimburgo e Luton si attende la conferma o meno da parte di Easyjet per la stagione invernale 2020/2021.
Verona attende da un paio di decenni l'attivazione, da parte di British Airways, del volo su Londra Heathrow. Anche stagionale. Rimarrà un sogno?
DATI DI TRAFFICO 2005 - 2019
(dati Civil Aviation Authority)
La tabella riepilogativa dei dati di traffico tra Verona ed il Regno Unito degli ultimi quindici anni evidenzia il graduale aumento del numero dei passeggeri ed una evidente riduzione del numero di aeroporti serviti, segno di una maturazione del traffico che va a concentrarsi su meno scali ma con servizi più frequenti.
Il picco fu raggiunto nel 2012, con ben 26 aeroporti serviti, dato che si è quasi dimezzato nel 2019 pur a fronte di un notevole aumento del numero dei passeggeri.
Alcuni aeroporti, visti i dati storici, dimostrano di avere ancora del potenziale, e anche il "sistema Londra" sembra avere degli ulteriori margini.
TRAFFICO ITALIA - REGNO UNITO: CLASSIFICA AEROPORTI ITALIANI
(dati Assaeroporti)
Come detto in apertura, il mercato britannico è storicamente fondamentale per l'Aeroporto di Verona. Il Catullo è infatti il decimo aeroporto italiano per passeggeri transitati da e per il Regno Unito, davanti ad aeroporti che hanno un consuntivo totale ben superiore al Catullo.
ROTTE TRA VERONA ED IL REGNO UNITO
Per il 2020 ci si attende un moderato miglioramento del dato dei voli di linea, visto l'aumento di frequenze settimanali della stagione invernale (da 19 a 22) ed estiva (da 46 a 50).
L'incognita è nota, e cioè come e quanto potrà influire la Brexit nello sviluppo del traffico passeggeri tra l'Europa ed il Regno Unito, soprattuto se non verrà trovato un accordo di "open skies" tra le due parti.
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