Assaeroporti ha pubblicato il report statistico finale della stagione 2019 degli aeroporti italiani che evidenzia un progresso di circa il 4% del numero dei passeggeri trasportati. I transiti hanno raggiunto e superato i 193 milioni, 128 dei quali diretti i provenienti da aeroporti internazionali. I movimenti degli aeromobili sono stati circa 1,65mln, con un miglioramento del 2,7% rispetto al 2018. Cala del 3,2%, invece, il volume del cargo trasportato.
MOVIMENTI AEROMOBILI E PASSGGERI- STATISTICA NAZIONALE
Sono 22 gli aeroporti italiani che hanno fatto registrare almeno 10.000 movimenti, per un totale di circa 1,45mln, con un progresso del 3,9% nel comparto internazionale e dell'1,3% in quello nazionale. Escludendo Milano Linate, che sconta la chiusura estiva per il rifacimento della pista, gli unici dati negativi significativi riguardano Torino, Olbia e Treviso. I migliori risultati sono stati ottenuti da Malpensa (+18,7%), grazie anche alla suddetta chiusura di Linate, Lamezia Terme (+12%) e, con percentuali molto simili vicine all'8%, Napoli, Bologna, Bari e Brindisi.
L'aeroporto di Verona chiude sui livelli del 2018, con un leggerissimo incremento dello 0,4% generato esclusivamente dal traffico nazionale, mentre sull'internazionale, e soprattutto nelle direttrici verso aeroporti dell'UE, si evidenzia una perdita significativa.
Il dato complessivo dei passeggeri trasportati evidenzia, nel comparto nazionale, una conferma dei dati del precedente anno (+0,7%), con Verona che ottiene la seconda migliore percentuale di crescita dopo Malpensa, mentre i passeggeri internazionali crescono quasi del 6% con la componente entro UE che sale del 4,5%. Verona è tra gli aeroporti che beneficiano meno dello sviluppo del traffico internazionale, con una crescita limitata al 2,5% nel dato globale e con un calo di quasi il 2% nella componente entro UE.
In questo settore di rilievo le percentuale di crescita di Cagliari (+20,5%), Brindisi (+18,9%), Palermo (+15,7%), Bari (+15,1%), Bologna (+13,8%) e Napoli (+10,9%). A livello globale gli aeroporti più in salute, con crescite a due cifre, risultano essere Malpensa, Bologna e Bari.
AEROPORTO DI VERONA
Il consuntivo del 2019 dell'aeroporto di Verona vede quindi, da una parte, il record assoluto di passeggeri trasportati mentre, dall'altra, una stasi nel numero dei movimenti degli aeromobili. Di fatto, quindi, il progresso di circa il 5% rispetto al 2018 è da imputarsi quasi esclusivamente all'aumento del numero medio di passeggeri trasportati per ogni volo, che sono aumentati di 5,5 unità rispetto all'anno scorso.
Si tratta di una crescita costante che viene generata da un progressivo aumento della capacità degli aeromobili ed all'aumento del coefficiente di riempimento, comune a tutto il traffico mondiale. Di fatto, rispetto al 2018, ci sono stati solo 113 movimenti di aeromobili in più, in pratica uno ogni tre giorni. Se si applicasse il numero medio dei passeggeri per movimento del 2019 ai dati del 2012, il Catullo avrebbe fatto registrare circa 400mila passeggeri in più.
In sintesi il buon risultato del 2019 sembra non derivare da un effettivo sviluppo del mercato del Catullo ma da fattori esterni, non direttamente imputabili alla gestione.
Il mese di dicembre si è chiuso con circa 205mila passeggeri, record per il mese, con un incremento rispetto allo stesso mese del 2018 di circa il 3,2%. Nel corso del 2019 si sono registrati cinque record assoluti mensili (aprile, luglio, agosto, ottobre e dicembre).
Il record ha però due facce, quella positiva che riguarda il traffico nazionale (+6,17%) e, soprattutto, quello verso destinazioni extra UE (+9,13%), e quella negativa, in forte peggioramento mese dopo mese, del traffico verso destinazioni entro UE che, a dicembre, cala di quasi l'8%.
I dati confermano quella che è l'impressione generale del Catullo, e cioè di un aeroporto che si sta focalizzando su pochi mercati (nazionale, stagionale, Russia, Regno Unito, charter) e che non si espande (anzi, si contrae) in altri mercati tradizionalmente redditizi (leggi Francia, Penisola Iberica, Scandinavia e gran parte dell'Est Europeo) e che manca di moltissimi collegamenti con gli hub europei.
Il dato della mancata crescita è allarmante, anche perché l'Aeroporto di Verona sconta già un vistoso ritardo nello sviluppo del traffico dopo il declino iniziato nel 2011. Rispetto al 2009, l'Aeroporto di Verona è quello che è cresciuto di meno (18,5%) rispetto alla media nazionale di oltre il 50%. Il dato rispetto al 1998, anno della prima rilevazione statistica, evidenzia una crescita del 95% rispetto alla media nazionale che supera il 150%, ma molti aeroporti hanno avuto aumenti del traffico che vanno dal 200 al 400%.
Il dato storico dei movimenti è ancora più deprimente. Escludendo Linate, i cui dati sono sporcati dalla chiusura dell'estate scorsa, Verona è tra gli aeroporti peggiori in compagnia di altri due scali in crisi profonda, Genova e Torino. A fronte di una crescita media del 10% nell'ultimo decennio, Verona cala del 13,67%.
I DATI DI DICEMBRE 2019
Nel corso del mese di dicembre la capacità in posti dell'Aeroporto di Verona è stata pari a circa 280mila, dei quali circa il 51,6% nel comparto low cost, il 33,8% nelle compagnie tradizionali e il 14,5% nel charter.
Come per i mesi precedenti la compagnia che ha offerto più posti è stata Volotea con una quota di circa il 25,5%, seguita da Neos, Ryanair, Air Dolomiti e Alitalia con percentuali vicine al 10%. Notevole il progresso di S7 Siberian e di Aeroflot.
La stima del coefficiente di riempimento evidenzia un dato globale del 73,16%, con un calo rispetto al mese precedente nei comparti internazionali. Il dato risente dalla presenza di alcuni voli "ferry", cioè privi di passeggeri, operati in concomitanza con la partenza della stagione dei charter della neve (prima rotazione con passeggeri in arrivo e assenza di passeggeri in partenza).
Chiudiamo con un riepilogo delle aperture e delle chiusure di rotte nel corso delle tre stagioni che hanno alimentato i dati del 2019, e cioè la stagione invernale 2018/2019, l'estiva 2019 e la stagione invernale in corso.
Sono quattordici le nuove linee attivate, delle quali due chiuse nella stessa stagione, mentre sono dodici quelle cessate, anche qui contando le due (Luton e Stoccarda) partite e cessate nella stessa stagione.
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aldo (lunedì, 27 gennaio 2020 10:54)
Paolo Arena però è moooolto soddisfatto!!!!!!!!