Sono stati resi da poco disponibili i dati ufficiali di ottobre del traffico passeggeri da e per il Regno Unito, pubblicati sul ben fornito sito della Civil Aviation Authority.
Verona migliora di circa il 2,4% i dati dell'anno scorso ed il consuntivo dei primi dieci mesi del 2019 è in linea con lo stesso periodo del 2018. Nel particolare si assiste ad un calo del 16% di Birmingham, a causa di una variazione delle frequenze dei voli, controbilanciato dal miglioramento dei dati di alcuni aeroporti coinvolti negli ultimi voli della stagione di Jet2 (East Midlands, Edimburgo e Leeds) e della partenza del nuovo servizio di Easyjet su Manchester iniziato il 28 ottobre.
Totalmente assente, come l'anno scorso, l'attività charter.
A livello di consuntivo dei primi dieci mesi del 2019 si assiste ad una sostanziale conferma dei dati del 2019 (-0,31%), un risultato che sarebbe potuto essere nettamente migliore se alcune rotte non fossero state coinvolte nella crisi della compagnia FlyBe.
La regione di Londra mantiene il suo predominio con il 65% di tutto il traffico totale e incrementa rispetto al 2018 di circa mezzo punto percentuale.
I dati riepilogativi delle rotte da Verona al Regno Unito mostrano un potenziale aumento del traffico sia per la stagione invernale 2019/2020 sia per l'estate 2020. Le frequenze settimanali passano, infatti, da 25 a 28 per la stagione invernale e da 55 a 59 per la stagione estiva, garantendo per il 2020, solo per i voli di linea, un aumento del numero di passeggeri attorno ai 25/30mila.
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