Assaeroporti ha da poco rilasciato i dati statistici di gennaio 2019 degli aeroporti italiani. Sono dati con un dettaglio poco profondo e quindi utili ad analizzare solo per sommi capi le tendenze del traffico aeroportuale. Altri enti, quali AENA per la Spagna e la CAA inglese, pubblicano i dati suddivisi per aeroporto, per destinazione e per tipo di servizio, rendendo più semplice, ad esempio, valutare i coefficienti di riempimento ed il successo o meno della singola rotta.
A livello nazionale si è registrato un incremento di circa il 5%, con un totale di quasi dodici milioni di passeggeri, dei quali circa il 36% hanno viaggiato su rotte nazionali (in crescita del 2,8%) ed il 64% sull'internazionale, dove l'incremento è più corposo (6,1%). Anche i movimenti di aeromobili sono cresciuti del 5%, mentre il cargo cala mediamente di circa il 9%.
Verona cresce del 7,6% come passeggeri, con un incremento di circa 14.500 unità rispetto allo stesso mese del 2018. IL dato finale si attesta sui 206mila passeggeri circa, dato ancora lontano dalla punta di circa 233mila registrato nel 2011.
L'incremento dipende unicamente dal buon dato del traffico nazionale, migliorato di oltre il 24% con circa 15mila passeggeri in più rispetto al 2018, e questo grazie all'effetto congiunto del miglioramento della capacità di Volotea (passaggio dal B717 all'A319) e della partenza di alcune nuove rotte (Brindisi con Ryanair).
Il traffico che produce ricchezza, l'internazionale, registra invece una preoccupante battuta d'arresto, con un calo limitato al mezzo punto percentuale. Quello che colpisce è il calo di circa il 2,5% nelle rotte entro l'Unione Europea, mentre il dato extra UE regista un +1,4% grazie soprattutto al lancio del nuovo giornaliero di Aeroflot per Mosca. Il dato negativo sull'internazionale è ancora più evidente nel numero dei movimenti, calato globalmente del 4% e del 7,4 nelle rotte entro UE, mentre il dato extra UE è sostanzialmente invariato.
MOVIMENTI
L'incremento dei movimenti rispetto al gennaio del 2018 è stato globalmente del 3,7%, in pratica due al giorno e che corrispondono in pratica ad una rotta. Il dato è ancora molto distante dal picco di 2,690 movimenti registrato nel gennaio del 2011, divisi in 1.028 nazionali (618 nel 2019) e 1.662 internazionali (1.116 nel 2019, con un calo di quasi il 50%).
PASSEGGERI
Anche in questo caso, nonostante il miglioramento rispetto al 2018, il gennaio 2019 rimane distante dal massimo di circa 233mila registrato nel 2011. Il calo è più evidente nell'internazionale dove si è passati dagli oltre 144mila del 2011 ai 129mila del 2019, mentre il nazionale è calato da 87 a 77mila.
PASSEGGERI PER MOVIMENTO
Il dato dei passeggeri per movimento continua a migliorare, ed il riscontro del gennaio 2019 è il migliore nella storia del Catullo. Il dato finale si è attestato a circa 112 passeggeri per movimento, con un incremento di 5, grazie al generale miglioramento del coefficiente di riempimento e del passaggio di alcune compagnie ad aeromobili più capienti.
L'aumento è equamente distribuito tra il nazionale e l'internazionale, con la componente extra UE che cresce leggermente meno rispetto a quella UE.
Per quanto riguarda il cargo, si segnala che Verona registra un calo di circa il 14% e Brescia, escludendo la componente "posta", cala di circa il 35%. Da segnalare che il D'Annunzio, secondo quanto pubblicato da Assaeroporti, nel mese di gennaio ha fatto registrare zero passeggeri se si escludono i 315 dell'Aviazione Generale.
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