Assaeroporti ha diffuso oggi i dati finali del 2018 del traffico passeggeri dei 39 principali aeroporti italiani. Lo scorso anno si sono registrati globalmente circa 185,7 milioni di passeggeri, con un incremento del 6% rispetto al 2017. L'aumento maggiore si è avuto nella componente internazionale con una crescita del 7,2%, mentre il traffico nazionale è salito del 3,3%. Stabile, invece, il dato del cargo.
Verona sfiora i tre milioni e mezzo di passeggeri, con un incremento di circa il 12% rispetto all'anno precedente, avvicinandosi ai record storici stabiliti nel 2007 e 2011.
Più che di un aumento del traffico si tratta quindi di un recupero dai minimi del 2015, quando i passeggeri furono circa 2,6mln. Negli ultimi mesi del 2018 si notano importanti percentuali di recupero rispetto al 2012, con il mese migliore che risulta essere proprio dicembre, con un incremento del 43% rispetto al 2012. La percentuale non deve però tranne in inganno, in quanto il dato di partenza è particolarmente basso, ma permette una percettibile diminuzione della componente stagionale, con la distanza in percentuale tra il mese migliore e quello peggiore che si assottiglia.
Rimane invece ancora nettamente negativo il dato dei movimenti che, nonostante il recupero degli ultimi tre anni, rimane ampiamente sotto il dato del 2012. Il dato rispetto ai massimi del 2007 e 2011 è ancora peggiore. Ricordiamo che il 2007 registrò circa 38mila movimenti.
Il risultato del 2018 è quindi in gran parte maturato a seguito dell'aumento dei movimenti, che però sale in percentuale minore rispetto all'aumento dei passeggeri (una differenza di circa quattro punti percentuali). La seconda componente che ha permesso di aumentare il numero di passeggeri è quella del dato dei passeggeri per movimento, passato dai 114,5 del 2017 ai 117,60 del 2018. Come vedremo nelle prossime tabelle, tale incremento è dovuto unicamente all'aumento del numero di passeggeri per movimento nella componente nazionale, probabilmente grazie all'adozione da parte di Volotea di aeromobili più capienti.
Interessante notare come negli ultimi sei anni l'incremento del numero di passeggeri per movimento sia notevolmente aumentato, passando da circa 96 a circa 116.
Nel corso del 2018 si sono registrati due record mensili assoluti, quelli di settembre e di dicembre, mentre il dato annuo si è avvicinato alle due punte del 2007 e 2011. Stimando che il traffico nazionale è cresciuto di circa il 38% tra il 2007 e il 2018, il dato dello scorso anno di Verona, rispetto al massimo del 2007, si sarebbe dovuto assestare a circa 4,8mln di passeggeri. Il recupero dello scorso anno, pur notevole in termini percentuali (ma meno in termini reali), non è quindi sufficiente nel tentativo di recuperare il tempo perso. E le prospettive di traffico del 2019, visto il programma voli, non sono tra le migliori.
La tabella ed il grafico evidenziano il recupero degli ultimi tre esercizi. La curva verso l'alto appare più accentuata nella componente nazionale, mentre la crescita della componente Unione Europea è più lenta. Tutti e quattro i dati sono comunque vicini ai rispettivi record storici, registrati in anni diversi. I dati sono leggermente diversi da quelli comunicati dalla società di gestione in quanto non tengono conto dell'Aviazione Generale.
La tabella ed il grafico della statistica dei movimenti evidenziano invece un profondo gap rispetto ai massimi storici. Il calo è decisamente più marcato nel traffico verso l'Unione Europea, un po' meno nel nazionale, mentre la componente "extra UE"si mantiene all'interno di un canale ben individuabile.
Notevole è invece il trend di aumento del numero di passeggeri trasportati per movimento che è quasi raddoppiato negli ultimi vent'anni. Ciò dipende sia dall'adozione da parte delle compagnie di aerei pi capienti, sia da un generale aumento del coefficiente di riempimento dei voli.
Interessante notare che, ad eccezione dei movimenti verso le destinazioni Extra UE, le componenti nazionale, Unione Europea e il dato totale stanno convergendo verso un dato omogeneo pari a circa 115-120 passeggeri per movimento.
La scomposizione dei movimenti e del dato dei passeggeri per destinazione evidenzia un sostanziale mantenimento del dato nei movimenti, mentre nel dato dei passeggeri la percentuale di transiti nazionali aumenta a discapito della componente internazionale che, rispetto ai massimi del 2014 (circa 71%) ha fatto registrare nel 2018 un dato pari a circa il 65%.
Dati a cura di Assaeroporti, rielaborati dal PSC Verona.
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