Il 24 Ottobre 2017 è una data da ricordare.
Ha volato il primo Joint Strike Fighter assemblato al di fuori degli Stati Uniti ed il primo dei 30 in ordine destinati alle Forze Aeree del nostro paese. Non è ancora noto se sarà l’Aeronautica Militare o l’Aviazione Navale ad apporre le coccarde del 32° Stormo al jet andato in volo oggi oppure se verrà assegnato al Gruppo Aerei Imbarcati.
Il jet, decollato ed atterrato in modo convenzionale, ha volato privo di qualsiasi insegna fatta eccezione la coccarda tricolore a bassa visibilità ed il proprio numero di matricola.
Alle 13, accompagnato da un Eurofighter F-2000A del 36° Stormo come chase plane, BL-1 (dove B indica il modello a decollo corto ed atterraggio verticale, L per Italia ed il progressivo 1 il primo esemplare del lotto) ha staccato per la prima volta le ruote dalla pista di Cameri sede della F.A.C.O. co-gestita da Leonardo e Lockheed Martin.
Con l’atterraggio di entrambi i velivoli dopo circa 1 ora e 40 minuti, è calato il sipario su questa giornata che potremmo definire storica per il programma JSF, un’altra importante pietra miliare anche per la nostra industria e le nostre Forze Armate.
I voli di collaudo dovrebbero proseguire nei prossimi giorni mentre è oramai imminente il primo volo di AL-9, il nono F-35A “convenzionale” che, stando ai lotti produttivi previsti dal programma, dovrebbe essere a sua volta consegnato entro l’anno all’Aeronautica Militare.
Sono 30 i “B model” STOVL ordinati dall’Italia tra i 90 complessivi: 15 per l’Aeronautica Militare e 15 per l’Aviazione Navale.
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