Assaeroporti ha diffuso i dati di traffico di maggio 2015 degli aeroporti nazionali che vedono, complessivamente, un aumento dei passeggeri del 4,4% rispetto allo stesso mese del 2015. Nel dettaglio i passeggeri sono stati circa 14,7mln, con percentuali di incremento omogenee sia sulle tratte nazionali (+4,5% pari a 5,3mln) che sulle internazionali (+4,5% pari a 9,4mln).
Tra i principali aeroporti che hanno fatto registrare le migliori percentuali si notano Bari (+9%), Bergamo (+6%), Bologna (+12%), Catania (+6%), Napoli (+8%), Palermo (+8%), Venezia (+9,6%), ma i segni positivi si notano anche su Fiumicino, Linate, Malpensa e Torino. In controtendenza Cagliari (-6%), Firenza (-6%), Genova (-9%) e Ciampino (-10%).
VERONA
L'aeroporto di Verona, dopo le discrete performance dei primi tre mesi dell'anno e la battuta di arresto di aprile, fa segnare in maggio un preoccupante -1,1% con 215mila passeggeri trasportati a fronte di un calo dei movimenti degli aeromobili dell'1,5%. La percentuale, di per se, non appare particolarmente penalizzante, ma ricordiamo che si basa sui risultati del 2015 che fu, indubbiamente, uno dei peggiori degli ultimi quindici anni.
Dall'inizio dell'anno sono transitati dal Catullo circa 877mila passeggeri, con un aumento rispetto al 2015 di circa il 7% (era +12,5% a marzo e +10% ad aprile).
ROTTE NAZIONALI
Nel mese di maggio sono stati 65.525 i passeggeri del Catullo che hanno volato su tratte nazionali, con un incremento dell'1,4% rispetto all'anno precedente a fronte di un aumento dei movimenti del 5,6%. Dall'inizio dell'anno l'incremento nel comparto si assesta ad un +14,8% con circa 287mila passeggeri. Pare rallentare il positivo effetto dell'apertura delle nuove rotte di Volotea e, in minor misura, di Ryanair.
ROTTE INTERNAZIONALI
Sono circa 147mila i passeggeri che hanno volato da e per Verona da destinazioni internazionali, con un calo del 2,5% rispetto all'anno precedente. 114mila di questi fanno riferimenti a rotte entro l'Unione Europea (+0,9%). Dall'inizio dell'anno, nel comparto internazionale, l'aumento è modesto e si assesta a un +2,9%, con un consuntivo di circa 579mila passeggeri.
Il calo è probabilmente causato dall'effetto congiunto della cirsi di alcune destinazioni del Mediterraneo e dalla chiusura di alcune importanti rotte. In generale c'è l'impressione, anche per esperienza diretta, che una percentuale di passeggeri affezionati allo scalo di Verona (soprattutto chi viaggia per lavoro o turismo verso destinazioni extra europee) si stia spostando su altri scali vicini (Bologna, Bergamo, Venezia e Linate) che offrono migliori opzioni e prezzi.
RIEPILOGO
Sul mancato sviluppo del traffico internazionale, vitale per una città come Verona che vive di turismo e che ha una forte vocazione all'export, pesano le mancate apertura di rotte delle low cost, troppo spesso annunciate e mai avvenute, e, soprattutto, il contrarsi del numero di voli e di compagnie che collegano la nostra città ai più importanti hub europei.
A livello di low cost è impietoso il confronto tra Verona e le sue quattro destinazioni offerte da Ryanair, una di Easyjet e Wizz e quanto disponibile in aeroporti come Bergamo, Bologna e Treviso, mentre l'unico dato positivo rimane il graduale sviluppo della rete di destinazioni di Volotea che, fino ad ora, ha focalizzato la sua attenzione sulle rotte verso il Sud Italia e alcune desinazioni greche e spagnole.
Speriamo si accorga che, a nord, c'è una sterminata e fruttuosa prateria da esplorare.
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